Originalmente inviato da
missfreedom
Io faccio due tipi di mestieri diversi e in nessuno dei due, che non hanno a che fare con la psicologia, è contemplata la benevolenza di cui parli tu. Soprattutto perché, cercare di comprendere le motivazioni di un fenomeno (qualunque esso sia) non equivale a giustificarlo. Ti faccio un esempio banale: si potrebbe comprendere perché un uomo è giunto a commettere un omicidio, ciò non implica che non sia condannato per quello che ha fatto.
Nessuno ha parlato di giustificazioni,
non in questo contesto.
Non a caso Marrazzo, citato in una delle tue domande iniziali, credo sia condannabile per altre cose, inclusa la poca prudenza che ha messo nel coltivare le sue passioni, data la posizione (ma certamente non per la qualità delle passioni in questione). Questo significa che il problema in questione, ancora una volta, non è il transessuale fine a se stesso o chi lo sceglie, ma piuttosto il caso di un uomo politico. Come vivrà il dopo bisognerebbe chiederlo a lui ...soffrirà, come soffrono tutti e farà soffrire qualcuno. Ma non credo che spetti a noi dare un giudizio in merito, prima di tutto perché questo non è un forum politico ma di psicologia, e secondariamente perché, prima ancora di essere il caso di un uomo politico, è il caso di un uomo che ha sbagliato qualcosa e che adesso, mi pare, che pure che ne stia pagando le conseguenze (come è giusto). Tutti commettiamo degli errori, il segreto sta nel farne tesoro. Non possiamo giudicare, da un punto di vista psicologico, questo sigMarrazzo, perché nulla sappiamo di come vive - e ha vissuto - la sua interiorità; nulla di quali siano i suoi pensieri o i suoi affetti, di quale sia la sua vita, quella vera. Sicché si potrebbero fare, a riguardo, solo un elenco approssimativamente infinito di inverosimili affermazioni, se mai osassimo giudicare un uomo di cui nulla sappiamo.