Willy, nn è che io nn mi faccia coinvolgere, ma nn lo mostro. Un conto è essere empatico con il paziente e con quello che porta con sè, un altro è farsene trasportare. Chi va dallo psicologo o dallo psicoterapeuta, lo fa perchè sta quanto meno vivendo un momento difficile, perchè si sente debole e impotente di fronte a certi avvenimenti o a certi vissuti, e cerca nel terapeuta una persona che gli dia forza, fiducia, che gli sia da ancora... L'amico si commuove con te, non il terapeuta. Poi, può anche essere che sia io a non essere una una brava psicologa, ma non credo che il discorso sia così semplice: nel modo di vivere i colloqui da parte del terapeuta c'è molto di sè, sia per quanto riguarda la formazione che la personalità. E' solo un modo diverso, tutto qui. Magari ninina aveva bisogno proprio che la terapeuta le mostrasse che tutti possono essere deboli. Un'altra persona avrebbe pensato "Ma questa non sta bene lei e vuole aiutare me?". Sono modi di vivere e di vedere. Io non mostro le mie emozioni anche quando le sento. Che supporto e che contenimento posso dare ad un paziente se mostro io stessa di averne bisogno?