se parli del Rorschach, è un caso a sè, perché oggi in genere per lo scoring viene utilizzato il sistema comprensivo di Exner che, oltre ad essere completamente computerizzato, è anche standardizzato e non viene lasciato nulla alla soggettività dell'esaminatore.guarda, sono il primo a essere critico nei confronti della grafologia e dei grafologi. ma anche se in teoria ciascuno psicologo sarebbe tenuto etc. etc. la pratica come saprai è ben diversa. i test proiettivi, come il rorschach, sono utilizzati persino nelle perizie in tribunale nonostante la loro attendibilità sia quanto meno dubbia.
Parlando in generale, comunque, quello che può essere pericoloso nei test non è il risultato in sé, ma l'uso che se ne fa, le decisioni che vengono prese in seguito.
mi spieghi adesso cosa c'entra l'efficacia della psicoterapia con i test?sulla validità-attendibilità sono il primo ad essere d'accordo con te. ti faccio tuttavia notare che le prime verifiche dell'efficacia della psicoterapia si sono avute negli anni '70. ne dobbiamo concludere che per ben 70 anni gli psicoterapeuti hanno proposto tecniche né valide né attendibili.
infatti non lo capisco neanche io cosa hanno a che fare uno psicoterapeuta e un "selettore del personale"la laurea in psicologia, almeno secondo la mia esperienza, da una parte non dà una formazione specifica (cosa c'è in comune tra uno psicoterapeuta e un selettore del personale?)
Per fare lo psicoterapeuta bisogna studiare ancora 4 anni dopo la laurea essendo una specializzazione.
La selezione invece la può fare uno psicologo abilitato, eventualmente anche dopo aver fatto un master
Immagino che la tua amica, non essendo psicologa, abbia tutti i vantaggi del caso nel sostenere questa tesi, e mi sembra alquanto presuntuoso anche fare queste generalizzazioni. "Gli psicologi" ci sono quelli bravi e quelli meno bravi.quanto al fatto che i laureati in scienze umanistiche siano preferiti agli psicologi nella selezione del personale credo che la tua spiegazione non sia molto convincente. una mia amica che ci lavora sostiene che gli psicologi sono a) i meno preparati b) i più convinti di essere preparati e quindi i più presuntuosi.
Stando alla logica, uno che studia 5 anni in un c.d.l. di "psicologia del lavoro", fa un anno di tirocinio (magari anche in un'azienda che si occupa di selezione del personale), un esame di stato, magari un master....secondo me è preparato. Poi vedi tu.
quando si svolgono certe mansioni è importante il titolo e l'iscrizione all'albo, perché almeno se combini dei casini puoi essere denunciato, ti radiano dall'albo e non puoi più esercitare. Il pensiero critico sta anche nel capire questo, secondo me.dall'altra non prepara minimamente a una forma di pensiero critico. credo che più che i titoli e l'iscrizione all'albo sia necessario per questo mestiere intelligenza, saggezza, e sensibilità interpersonale, qualità che nessun titolo ti può dare, e che sicuramente non hai a 23 anni.
Riguardo all'età, conosco personalmente gente di 18 anni che ha molto più pensiero critico di gente di 70 anni.
ciao