Cosa ne pensate di questa posizione di Luciano Mecacci (tratta da
Sito Web Italiano per la Filosofia-Il Mattino-6 GIUGNO 2000 ?
Di psicanalisi si muore. Altro che "visione del mondo", altro che complesso grimaldello per penetrare nei segreti della psiche occidentale, altro che scienza in grado di svelare i vizi e le angosce profonde della morale borghese. Per Luciano Mecacci, storico della psicologia del Novecento, docente all'università di Firenze e autore di una quantità di volumi sulle evoluzioni dell'attenzione prestata all'inconscio nel corso del secolo appena concluso, i laudatores del dottor Freud e delle altre correnti derivate dai suoi studi non avrebbero fatto altro che raccontare bubbole. Nient'altro che fandonie starebbero dietro agli strombazzatissimi casi clinici diventati dei veri e propri cult - da quello di "Anna O." a quello del "piccolo Hans" all'altro de "L'uomo dei lupi". Insomma, a un secolo esatto dall'uscita de L'interpretazione dei sogni, questo professore fiorentino non teme di sfidare uno dei miti fondanti della cultura del Novecento. Affermando che, più dei pregi della disciplina nata a Vienna, contano i suoi danni. Danni inconfessati, o per meglio dire macerie di disastri, di cui sarebbe disseminata la storia del Novecento. Un esempio per tutti: la triste fine di Marilyn Monroe, per lo studioso fiorentino nient'altro che una delle tante vittime della terapia analitica del dottor Freud, praticatale tra gli altri da sua figlia Anna in persona, una dei suoi tre psicanalisti. Altri casi, giusto per restare dalle parti delle celebrità: il musicista George Gershwin, un uomo di successo e per giunta amato dalle donne, ma un autentico psicolabile, ulteriormente rovinato da quella che doveva essere la "cura".
Per non parlare, poi, degli stessi psicanalisti, tra i quali si annovera, secondo la documentazione del professor Mecacci, una quantità di suicidi. Il più famoso di tutti - quello di Bruno Bettelheim, nel 1990 - non sarebbe stato provocato dall'angoscia retrospettiva per la reclusione nel lager ma dal fatto che "la struttura psichica sviluppata con la formazione psicanalitica poi non era così tanto solida, non era un reale strumento di sopravvivenza". Tutto questo (e molto altro ancora) è argomentato da Mecacci nel libro Il caso Marilyn M, significativamente sottotitolato e altri disastri della psicanalisi (pagg. 206, lire 24mila), appena uscito da Laterza.
Io la penso esattamente come lui. Volete linciarmi subito o potete rimandare l'esecuzione a dopo la discussione?
In questo secondo caso, preciso che io faccio intervento clinico e non sono affatto pentito. Per il bene della psicoanalisi futura, pero', bisogna dare a Freud quel che e' di Freud e riconoscere che ha fatto i suoi interessi (e quelli delle sue pazienti) a danno del resto dell'umanita'...
Guido